Il mercato ottico italiano, ma più in generale europeo, ha goduto negli anni di una certa solidità, è stato capace di garantirsi una buona redditività. Questo da un lato l’ha tenuto “protetto” da alcuni cicli economici particolarmente sfidanti, non ultima la pandemia da Corona Virus che lo ha visto comunque chiudere con qualche “ammaccatura” ma meno peggio di altri mercati. Osservando le dinamiche del settore da un altro punto di vista, è facile rendersi conto che si è evoluto anche meno rispetto ad altri mercati, nei quali competizione, riduzione dei margini, e-commerce hanno obbligato tutti i player ad una profonda revisione del proprio modello di business. Oggi lo scenario sta rapidamente cambiando, la velocità di comunicazione, il nuovo scenario sociale ed i nuovi modelli distributivi obbligano, anche il mercato ottico, a doversi “ripensare”. La competizione all’interno della distribuzione è aumentata in maniera significativa, la scoperta dell’e-commerce, come conseguenza alla pandemia, da parte dei consumatori, ha generato un’accelerazione delle vendite on-line. Stiamo assistendo ad una generale “banalizzazione” del prodotto a favore di politiche di prezzo, se prima l’oggetto della condivisione e del passaparola erano i grandi brand di occhialeria da una parte e la professionalità dei Centri Ottici dall’altra, oggi i siti più cliccati ed i post più condivisi sono quelli che comunicano sconti ed offerte promozionali. Molti Centri Ottici sono rimasti “fermi” ad approcci non più attuali, i nuovi consumatori cercano l’esperienza di acquisto e non si identificano più con modelli del passato.     

Il settore ottico deve evolvere, la distribuzione ha bisogno di creare nuove aggregazioni in grado di fornire servizi a valore aggiunto ai singoli Centri Ottici aiutandoli a sviluppare la propria identità di brand, capitalizzando la struttura e gli investimenti di organizzazioni nazionali.
Lavorare sul Personal Branding del singolo professionista Ottico vuol dire aiutarlo ad individuare tutti quegli elementi che ne caratterizzano il DNA, interpretarli in chiave moderna e definirne un insieme di valori da poter comunicare ai clienti. Il singolo imprenditore ottico non è in grado, da solo, di poter affrontare una progettualità di questo tipo, ha bisogno di organizzazioni nazionali pronte a fare impresa che siano in grado di sostenerlo e farlo evolvere.

Anche in Italia è arrivato il tempo di alimentare le Tribù di Brand, costruire strategie di comunicazione solide, presidiare i social network e rendere l’esperienza di acquisto nei negozi memorabile.

Un commento su “IL SETTORE OTTICO IN ITALIA: E’ TEMPO DI CAMBIAMENTO”

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