Dopo un “effetto rimbalzo” che ha fatto crescere i consumi nel mese di Giugno, il mercato ottico sembra riprendere il trend del 2019, questo vorrebbe dire tornare a regimi di vendite simili al periodo precedente l’emergenza sanitaria. Un cauto ottimismo sembra palesarsi tra gli imprenditori ottici, anche se lo spettro di un eventuale aumento dei contagi ed il ritorno ad una seconda fase di emergenza sanitaria obbliga tutti a mantenere “alta la guardia” ed a lavorare con la massima attenzione, in particolare adottando modelli di controllo di gestione evoluti.

In un contesto di questo tipo risulta complesso fare previsioni su possibili scenari futuri che abbiano una qualche valenza. Gli indicatori macroeconomici parlano di un ciclo economico fortemente negativo nel 2020 con inevitabili ripercussioni sul reddito delle famiglie. Parte delle imprese e dei settori produttivi non riprenderanno appieno l’attività, influenzando i livelli occupazionali. La ripresa, su base annua, è attesa non prima del secondo semestre del 2021.

La previsione sull’andamento dei prezzi, previsto per il secondo semestre del 2020, descrive uno scenario dominato dagli effetti dell’arretramento del reddito. I player della filiera del Largo Consumo torneranno ad investire sulle leve della convenienza per sostenere i volumi e per recuperare le posizioni perse nella fase del lockdown.

L’emergenza sanitaria ha generato lo spostamento degli acquisti su format di prossimità, in particolare durante il periodo di lockdown. In questa fase di ripresa sembra vi sia un ritorno alle abitudini pre-covid, è evidente che in questa nuova dimensione del mercato giocheranno un ruolo centrale il marketing e tutte le politiche a sostegno del brand che l’impresa Ottica saprà porre in essere.

Altro aspetto da non sottovalutare è l’e-commerce! Durante l’emergenza COVID abbiamo tutti sperimentato le potenzialità del virtuale, abbiamo lavorato, ci siamo relazionati, abbiamo condiviso emozioni e momenti attraverso la “rete”. Il ritorno alla “nuova normalità” porterà come conseguenza che una parte di questa socialità non cesserà di esistere. Le imprese devono tenere conto di questo fenomeno e dotarsi di tutti gli strumenti per poter competere. Il vero interrogativo è: “quanti imprenditori ottici hanno dimensione, propensione e maturità digitale per poter approcciare ad una strategia digitale ?”. Vi è ancora un bacino rilevante di imprese che ha bisogno di un accompagnamento formativo e consulenziale alla vendita digitale. Il mercato ottico sconta un ritardo siderale rispetto ad altri settori. Questo gap dovrà essere colmato al più presto per rendere competitivo il nostro mercato e porre delle barriere all’ingresso ad altri attori provenienti da altri settori e potenzialmente interessati ad entrare in un mercato ancora in grado di esprimere buone marginalità.

3 commenti su “Agosto: il mercato ottico tra segnali di ripresa ed incertezza sulla seconda parte dell’anno”

  • Buongiorno mi chiamo Stefano Berti e sono un Ottico A breve Optometrista della provincia di Roma. Ho letto il suo articolo e mi sembra tutto molto chiaro. A Tal Proposito, essendo un ragazzo di 36 anni, ho iniziato a sviluppare un e-commerce più strutturato Rispetto a quello precedente che costruii nel 2015. Ho visto moltissime realtà crescere grazie all’on line, soprattutto tra gli indipendenti. Da Brand che sono diventati una holding in pochissimo tempo come Hawkers, Northweek, a brand che hanno aperto monobrand come izipizi e Moscot.
    Ho seguito il processo di sviluppo da vicino di Warby Parker negli states. Già conoscevo gruppi tipo Fielmann, Nau e Occhiali 24 che ritengo non innovativi rispetto a quelli citati prima.
    La mia domanda che vorrei porle è semplice e vorrei che mi rispondesse con serietà e sincerità!

    Nel mondo grazie alla VR possiamo prendere i centri al millimetro di ogni persona semplicemente utilizzando una fotocamera ed esser capaci di fare una proporzione matematica. Per questo motivo il mondo permette l’acquisto di occhiali da vista on line anche progressivi, dando la possibilità di far provare le proprie montature ai clienti finali che comodamente da casa, le provano, mettono la loro prescrizione su un form on Line, vengono seguiti da un ottico che li aiuta in tutto il processo di acquisto fino ad arrivare ad un’esperienza di acquisto comoda, precisa e chiara.
    Perché chiara? Perché i prezzi sono spiegati subito nelle home page dei siti. Quindi hanno anche semplificato i listini in solo quello che realmente si vende andando ad abbattere ovviamente i costi sia per il cliente finale sia per l’imprenditore ottico.
    Questo purtroppo in Italia non può avvenire perché la legge dice che l’occhiale deve essere consegnato dall’ottico. Poi però abbiamo permesso di vendere gli occhiali premontati nei bar, nelle farmacie, nelle tabaccherie bla bla bla, abbiamo permesso la vendita di occhiali da sole si negozi di abbigliamento, negozi di scarpe ma soprattutto on Line a prezzi inaccessibili andando a screditare totalmente il lavoro di 100 anni di aziende come Persol e almeno 60 anni per la Ray Ban dove gli occhiali vengono venduti anche con il 40% di sconto. Ma la cosa più grave che nessuno ancora si domanda è:
    Perché noi non possiamo vendere occhiali da vista on Line ma il
    Mondo può vendere occhiali da vista on Line anche a clienti Italiani?

    Oggi per me esiste un mondo al quale non abbiamo accesso non solo per poca conoscenza e dimestichezza. Ma anche e soprattutto, per colpa delle istituzioni e delle leggi assurde che regolamentano la professione. In Canada, America, Inghilterra, ma anche in molti paesi del Sud America e Sud Africa, gli ottici pensano solo a fare gli occhiali, gli optometristi misurano la vista, gli Oculisti invece si occupano delle Patologie. In Italia invece gli Ottici vanno in giro a far finta di essere dottori. Gli optometristi se laureati sono dottori ma non sono. I dottori si avvalgono degli ortottisti che in realtà dovrebbero occuparsi di Prevenzione e della valutazione dei deficit muscolari e sensoriali degli occhi e della riabilitazione di questi che invece gli fanno misurare la vista. In tutto questo disastro c’è il problema della comunicazione che nessuno, tranne pochissimi eletti, è in grado di fare in quanto spesso troppo legati al:
    “Sto qui da 100 anni a me non serve, oppure ah io non so capace fate voi giovani, solo che i giovani in questioni hanno 40 anni e i titolari invece 55/70 che non schiodano fino a quando non tirano le quoia e lasciano il tutto ancora ad un peggior delirio.

    Stefano Berti,

    • Buonasera Stefano, ciò che ha scritto trova la mia piena condivisione! Io stesso sono del parere che il nostro mercato dovrebbe “sdoganarsi” e diventare più moderno allineandosi ad altri settori che sono molto più evoluti.
      A mio avviso si dovrebbe rivedere il quadro normativo italiano pur mantenendo delle linee guida chiare volte a salvaguardare il mercato da inutili specuolazioni.
      …è un tema annoso ma sono convinto che oggi i tempi siano molto più maturi.

      Un caro saluto
      MB

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